L'11 febbraio scorso, il Consiglio dell’Unione Europea (UE) ha adottato il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility o RRF), previa approvazione dell’Europarlamento avvenuta due giorni prima con 582 voti favorevoli, 40 contrari e 69 astensioni.
Tale strumento, rappresenta l’elemento chiave e la parte più cospicua del Next Generation EU (NGEU o Recovery Fund), il piano predisposto dalla Istituzioni europee, a seguito di un lungo e difficile negoziato, per fronteggiare gli effetti socio-economici del fenomeno epidemiologico del Coronavirus (SARS-CoV-2 o COVID-19).
Le caratteristiche eccezionali e l’entità della crisi scaturita in seguito alla pandemia di COVID-19 rappresentano fattori per i quali si richiedono misure rapide ed efficaci da parte dell’Unione Europea a sostegno degli Stati membri.
In tal senso, la volontà di contrastare prontamente i danni economici, sociali e sanitari unitamente a quella di accelerare la transizione verso un’Europa verde, digitale e resiliente hanno portato alla creazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
RISORSE E MODALITÀ DI EROGAZIONE
Istituito con il Regolamento (UE) 2021/241 ed entrato in vigore il 19 febbraio 2021, costituisce uni dei fondi dello strumento Next Generation EU e riceve in dotazione quasi il 90% dei 750 miliardi € previsti complessivamente (a prezzi costanti).
In altre parole, le risorse di cui dispone (fino ad un massimo di 672,5 miliardi €) saranno destinate a sei aree di intervento, definite pilastri, così denominate:
- transizione verde;
- trasformazione digitale;
- crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva;
- coesione sociale e territoriale;
- salute e resilienza economica, sociale e istituzionale;
- politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani.
Le suddette risorse verranno suddivise secondo questo criterio:
- sovvenzioni: fino a 312,5 miliardi € (a prezzi costanti), pari a 337,969 miliardi € (a prezzi correnti), di cui 68,895 miliardi € destinati all’Italia;
- prestiti: fino a 360,0 miliardi € (a prezzi costanti), pari a 389,34 miliardi € (a prezzi correnti), di cui 127,6 miliardi € destinati all’Italia.
Almeno il 37% dell’importo totale del piano per la ripresa e la resilienza viene destinato a misure coerenti con la lotta ai cambiamenti climatici e con la sostenibilità ambientale.
Obiettivi, questi ultimi, per i quali l’UE si prefissa di destinare il 30% del proprio bilancio.
Non solo, almeno un ulteriore 20% dell’importo totale dovrà essere destinato per la spesa digitale.
Nel dettaglio, l’assegnazione di tale contributo sarà ripartita in due periodi differenti:
- il 70% dell’importo verrà messo a disposizione fino al 31 dicembre 2022;
- il restante 30% verrà reso disponibile dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Gli Stati membri dovranno impegnarsi a presentare il Piano per la ripresa e la resilienza (PNRR) entro il 30 aprile 2021.