Gestione verde pubblico: il Ministero dell'ambiente definisce i criteri ambientali minimi

Gestione verde pubblico: il Ministero dell'ambiente definisce i criteri ambientali minimi

6 Giugno 2020

Finalmente pubblicato il decreto che possiamo definire un nuovo passo avanti nella gestione professionale del verde pubblico in ambito nazionale.

COSA SI INTENDE PER CRITERI AMBIENTALI MINIMI?

I Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.) sono i requisiti ambientali ed ecologici definiti dal Ministero dell'ambiente e sono volti ad indirizzare le Pubbliche Amministrazioni verso una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti, fornendo indicazioni per l'individuazione di soluzioni progettuali, prodotti o servizi migliori sotto il profilo ambientale.

Leggi di riferimento

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 04 aprile 2020 è stato infatti, pubblicato il DM del 10 marzo 2020 che definisce i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il servizio di gestione e la fornitura di prodotti per il verde pubblico e nello specifico:

  • i criteri per l'affidamento del servizio di progettazione di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree esistenti nonché di gestione e manutenzione del verde pubblico;
  • i criteri per la fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico (materiale florovivaistico, fertilizzanti e impianti di irrigazione);
  • le raccomandazioni per le stazioni appaltanti.

Al fine di garantire l’approccio strategico di medio-lungo periodo, è essenziale che le stazioni appaltanti, in particolare le amministrazioni comunali, applichino concretamente strumenti che rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano come:

  • il censimento del verde;
  • il piano del verde;
  • il regolamento del verde pubblico;
  • il bilancio arboreo.

Vanno evitati interventi sul territorio qualitativamente scarsi e persino dannosi che compromettono lo stato di salute delle piante con conseguente aggravio di costi per la comunità.

Una corretta manutenzione e gestione, oltre a migliorare la qualità del verde, riduce la necessità di interventi di emergenza e previene possibili eventi pericolosi per le persone e le cose.

Le realizzazioni e le riqualificazioni di aree esistenti devono considerare come fattore prioritario il loro inserimento nel sistema del verde urbano esistente, allo scopo di costituire un elemento integrato della rete di spazi verdi e integrarsi nell'infrastruttura verde urbana.

IL RISPETTO DELLE COMPETENZE

I team di progettazione preposti a gestire progetti di riqualificazione di aree verdi devono essere composti da staff multidisciplinari di professionisti esperti nel campo ambientale paesaggistico, naturalistico, forestale, ingegneristico, geologico e urbanistico.

Per quanto riguarda l’aspetto delle competenze tecniche e professionali, il decreto obbliga la scelta di personale competente con qualifiche professionali del settore.

PRIVILEGIARE SPECIE VEGETALI AUTOCTONE E RUSTICHE

Nella progettazione si dovranno privilegiare specie vegetali autoctone e rustiche che necessitano di bassa intensità di manutenzione, valutando opportunamente distanze e sesti di impianto, selezionando e attuando soluzioni tecniche che riducano il consumo della risorsa idrica e di sostanze chimiche.

IL RISPETTO DELLA FAUNA PRESENTE

Per quanto riguarda il rispetto della fauna le attività di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani e di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il minore disturbo e danno alla fauna presente nell'area.

GLI INTERVENTI MECCANICI

In riferimento agli interventi meccanici essi devono essere evitati ai danni delle specie vegetali presenti nell’area in oggetto, senza provocare danni al colletto degli alberi durante gli interventi come il taglio del prato; occorre disinfettare gli organi taglienti per impedire la diffusione dei parassiti negli interventi che comportano l’esecuzione di tagli; occorre limitare gli interventi di potatura delle alberature per evitare l’alterazione della morfologia della chioma.

LA MANUTENZIONE

Gli interventi devono essere svolti unicamente da personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all'avifauna nidificante ed effettuati solo in casi strettamente necessari. 

Interventi da prevedere

  • impostare la crescita corretta di un giovane albero trapiantato;
  • ridurre o eliminare rami intricati o troppo fitti, male inseriti, instabili, deboli, morti, che possono creare problemi strutturali;
  • adottare misure di profilassi come l’asportazione di rami deboli o secchi che possono costituire facile ingresso di patogeni;
  • ridurre il rischio di rottura, nel caso di rami con difetti strutturali, contenere la crescita o ridurre la massa delle foglie;
  • ridurre la resistenza al vento e favorire la penetrazione della luce all'interno della chioma, ed evitare eccessivi carichi da accumulo di neve per alberi adulti o senescenti.

Interventi da evitare poiché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione

  • praticare la capitozzatura,
  • la cimatura e
  • la potatura drastica

Per la potatura delle siepi e degli arbusti si deve prevedere interventi di manutenzione mirati a tutelare la funzione delle specie presente che può essere estetica, difensiva, protettiva del suolo e della fauna.

Per questo tipo di interventi è necessario fornire relazione tecnica o istruzioni operative (da riportare nel rapporto periodico), contenente/i i criteri di valutazione per la potatura del verde accompagnata dal piano di manutenzione nella cui documentazione emerge che gli interventi di potature sono svolti solo se strettamente necessario come indicato dal criterio.

IMPORTANZA DELL'EDUCAZIONE AMBIENTALE

Il decreto parla anche dell’importanza della educazione ambientale come elemento essenziale per aumentare la sensibilità delle comunità verso la tutela del patrimonio arboreo e ambientale.

Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui l’offerente si impegni ad eseguire attività educative rivolte alle scuole, di ogni ordine e grado del territorio. Tali attività possono riguardare progetti da svolgere presso le sedi scolastiche, istituzionali, associative e presso le aree verdi pubbliche oggetto dell’appalto.

Si prevede lo svolgimento di attività divulgative destinate alla sensibilizzazione ambientale come visite guidate, almeno una volta la mese, presso le aree verdi di maggior interesse/fruizione aventi lo scopo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio verde urbano ecc..

Per fare questo si chiede una verifica del progetto di educazione ambientale con descrizione degli obiettivi educativi, delle modalità di svolgimento dello stesso, della fascia d’età a cui si rivolge.
Gli argomenti devono riguardare le aree verdi, i giardini scolastici, la biodiversità. I progetti contengono un budget analitico e una descrizione dettagliata del richiedente e dei partner.

CRITERI PER LA FORNITURA DI PRODOTTI PER LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO

Per quanto riguarda il materiale florovivaistico da utilizzare nei progetti di nuove aree verdi o nella riqualificazione di aree già esistenti, il decreto specifica i vari criteri da rispettare e obbliga l’utilizzazione di “specie vegetali appartenenti alla flora italiana, coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito d’impianto, di stato e qualità tali da garantirne l’attecchimento e la sopravvivenza, coltivate con tecniche di difesa fitosanitaria integrata e con impianti d’irrigazione dotati di sistemi atti a ridurre i consumi idrici; prodotti fertilizzanti contenenti sostanze naturali e ammendanti compostati misti o verdi conformi al decreto legislativo n. 75/2010; impianti di irrigazione a ridotto consumo idrico.

DIVIETO CAPITOZZATURA

In questo decreto per la prima volta si vieta la capitozzatura, cimatura e potatura drastica degli alberi quale pratica deleteria e pericolosa soprattutto per la sicurezza pubblica e perché rovina irrimediabilmente il patrimonio arboreo.

Questo decreto rappresenta una nuova speranza nella lotta a chi distrugge il patrimonio verde e nella sensibilizzazione verso le pubbliche amministrazioni.

Luigi Bello
Cresciuto in un’area a forte vocazione agricola, inebriato dal profumo e dai colori della propria terra, nasce sin dall‘infanzia una spiccata passione per il settore agricolo/rurale che mi ha accompagnato nella vita e negli studi. Ho scelto quindi di impegnarmi nel dare impulso alle attività imprenditoriali che operano nel mondo agricolo e ad esso connesse. Attualmente quindi mi occupo di assistere le imprese in tutte le pratiche tecniche di natura agricola.
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