Decreto aiuti: le agevolazioni per il mondo agricolo

Decreto aiuti: le agevolazioni per il mondo agricolo

10 Maggio 2022

Il Decreto adottato dal Governo in risposta al caro energia e all'impatto economico della guerra in Ucraina stanzia 180 milioni di euro per la garanzia ISMEA e 20 milioni per il Fondo per lo sviluppo delle filiere agricole, oltre a sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili e a ridurre il costo dei carburanti.  

La garanzia ISMEA al 100% sui finanziamenti alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura fa parte del pacchetto liquidità del Decreto Aiuti, che comprende anche le garanzie SACE e l’intervento del Fondo di garanzia PMI. 

COME FUNZIONA LA GARANZIA ISMEA

Finanziata con 180 milioni di euro, la garanzia diretta ISMEA è concessa sui nuovi mutui a favore delle PMI operative nei settori agricoltura, della pesca e acquacoltura che abbiano registrato, nel 2022, un incremento dei costi per l’energia, i carburanti o per le materie prime.

La garanzia è pari al 100% dei finanziamenti, a condizione che:

  • il mutuo non abbia durata superiore a 10 anni,
  • si preveda l'inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall’erogazione,
  • l’importo non sia superiore al 100% dell'ammontare complessivo dei costi e al valore di 35 mila euro.

L’attivazione della misura è soggetta a notifica alla Commissione europea e quindi richiede la preventiva approvazione da parte di Bruxelles.

FONDO DI GARANZIA PMI

Previa approvazione della Commissione Europea, il decreto prevede, che fino al 31 dicembre 2022 la garanzia del Fondo PMI possa essere concessa, nella misura massima del 90%, in favore di finanziamenti finalizzati alla realizzazione di obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici, quali, a titolo di esempio, quelli volti a soddisfare il fabbisogno energetico con energie provenienti da forme rinnovabili, a effettuare investimenti in misure di efficienza energetica che riducono il consumo di energia assorbito dalla produzione economica, a effettuare investimenti per ridurre o diversificare il consumo di gas naturale, ovvero a migliorare la resilienza dei processi aziendali rispetto a oscillazioni eccezionali dei prezzi sui mercati dell’energia elettrica.

La garanzia può giungere sino ad un importo massimo di 5 milioni di euro. In ogni caso, i finanziamenti dovranno essere d’importo non superiore al minore tra:

  • il 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi tre esercizi conclusi come risultante dai relativi bilanci o dalle dichiarazioni fiscali (qualora l'impresa abbia iniziato la propria attività successivamente al 31 dicembre 2019, occorre far riferimento al fatturato annuo totale medio degli esercizi effettivamente conclusi);
  • il 50% dei costi sostenuti per l’energia nei dodici mesi precedenti quello della richiesta di finanziamento inviata dall’impresa beneficiaria al soggetto finanziatore.

La garanzia sarà concessa a titolo gratuito, nei confronti delle imprese, localizzate in Italia, che operino in uno o più dei ventisei settori individuati dal Temporary Framework crisi Ucraina-Russia.

LA GARANZIA SACE

Il Decreto Aiuti prevede la possibilità per SACE Spa, previa autorizzazione della Commissione Europea, di concedere garanzie fino al 31 dicembre 2022, a favore di banche e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, per finanziamenti della durata di sei anni, elevabile fino a otto anni, erogati alle imprese sotto qualsiasi forma, inclusa l’apertura di credito documentaria finalizzata a supportare le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari per effetto dell’attuale scenario di crisi internazionale.

Alle garanzie potranno accedere le imprese aventi sede in Italia, non in condizioni di difficoltà alla data del 31 gennaio 2022, in grado di dimostrare che l’attuale crisi internazionale comporta dirette ripercussioni economiche negative sull’attività d’impresa in termini di contrazione della produzione o della domanda dovuta a perturbazioni nelle catene di approvvigionamento dei fattori produttivi, in particolare materie prime e semilavorati, o a rincari dei medesimi fattori produttivi o dovute a cancellazione di contratti con controparti aventi sede legale nella Federazione russa o nella Repubblica della Bielorussia, ovvero che l’attività d’impresa sia limitata o interrotta quale conseguenza immediata e diretta, dei rincari dei costi per energia e gas riconducibili alla crisi in atto e che le esigenze di liquidità siano ad esse riconducibili.

L'importo del prestito assistito da garanzia non può essere comunque superiore al maggiore tra:

  • il 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi tre esercizi conclusi, come risultante dai relativi bilanci o dalle dichiarazioni fiscali (qualora l'impresa abbia iniziato la propria attività successivamente al 31 dicembre 2019, occorre far riferimento al fatturato annuo totale medio degli esercizi effettivamente conclusi);
  • il 50% dei costi sostenuti per fonti energetiche nei dodici mesi precedenti quello della richiesta di finanziamento inviata dall’impresa beneficiaria al soggetto finanziatore.

La garanzia, in concorso paritetico e proporzionale tra garante e garantito nelle perdite per mancato rimborso del finanziamento, può arrivare a coprire:

  • il 90% dell'importo del finanziamento per imprese con non più di 5.000 dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro;
  • l’80% dell'importo del finanziamento per imprese con valore del fatturato superiore a 1,5 miliardi e fino a 5 miliardi di euro o con più di 5.000 dipendenti in Italia;
  • il 70% per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi di euro.

Il finanziamento coperto dalla garanzia di SACE Spa dovrà essere destinato a sostenere costi del personale, canoni di locazione o di affitto di ramo d'azienda, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia (peraltro, le imprese che beneficiano della garanzia dovranno assumere l’impegno a non delocalizzare le produzioni).

Il Decreto Energia prevede poi la concessione, sempre da parte di SACE Spa e sempre previa approvazione della Commissione Europea, di garanzie a condizioni di mercato.

La garanzia, in particolare, potrà essere rilasciata su finanziamenti o titoli di debito (prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari, emessi dalle imprese beneficiarie) anche al fine di supportare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione delle imprese o l’incremento della loro competitività, migliorandone la capitalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la sostenibilità ambientale, le infrastrutture o le filiere strategiche o favorendo l’occupazione.

La garanzia, infine, potrà arrivare ad una percentuale massima di copertura del 70%, assistendo finanziamenti della durata massima di 20 anni.

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO CRISI UCRAINA

Il Decreto Aiuti dispone l’istituzione, per l’anno 2022, di un Fondo con una dotazione di 200 milioni di euro, finalizzato a sostenere, con l’erogazione di contributi a fondo perduto, le ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali cagionate dalla crisi internazionale in corso.

I contributi a fondo perduto, in particolare, saranno erogati alle PMI che presentano tutti i seguenti requisiti:

  • negli ultimi due anni hanno effettuato cessioni di beni o prestazioni di servizi, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l'Ucraina, la Federazione russa e la Bielorussia almeno pari al 20% del fatturato totale;
  • il costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre antecedente l’entrata in vigore del Decreto in esame è incrementato almeno del 30% rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019, ovvero, per le imprese costituite dal primo gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021;
  • hanno subito nel corso del trimestre antecedente l’entrata in vigore del Decreto un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019.

Il contributo spettante è determinato applicando alla differenza tra l'ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore all’entrata in vigore del Decreto e l'ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019 una delle seguenti percentuali:

  • 60%, per i soggetti con ricavi relativi 2019 non superiori a 5 milioni di euro;
  • 40%, per i soggetti con ricavi relativi 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.

Per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021.

Qualora le risorse attribuite al contributo non siano sufficienti a soddisfare tutte le istanze ammissibili presentate, la misura del contributo sarà ridotta in modo proporzionale. In ogni caso, il contributo massimo spettante a ciascuna impresa è pari a 400.000 euro.

I termini e le modalità attuative dell’agevolazione saranno definiti da un apposito Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.

Luigi Bello
Cresciuto in un’area a forte vocazione agricola, inebriato dal profumo e dai colori della propria terra, nasce sin dall‘infanzia una spiccata passione per il settore agricolo/rurale che mi ha accompagnato nella vita e negli studi. Ho scelto quindi di impegnarmi nel dare impulso alle attività imprenditoriali che operano nel mondo agricolo e ad esso connesse. Attualmente quindi mi occupo di assistere le imprese in tutte le pratiche tecniche di natura agricola.
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