"Decreto Rilancio", contributi a fondo perduto per Partite IVA, PMI e Imprese agricole

15 Maggio 2020

Una delle misure più attese da imprese e Partite IVA nel "Decreto Rilancio" è il contributo a fondo perduto (sovvenzione statale) a favore di chi ha fatturato meno di 5 milioni all'anno e che nel mese di aprile 2020 abbiano un fatturato inferiore ai due terzi di quello dello stesso mese 2019.

In pratica, deve esserci stata una riduzione superiore a un terzo di fatturato.

BENEFICIARI

Soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell'ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro.

Sono esclusi:

  • i soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020;
  • gli enti pubblici di cui all'articolo 74, comma 2, del TUIR;
  • i soggetti di cui all'articolo 162-bis del TUIR;
  • i contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27, 38 o 44 del Decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 27/2020).

Il requisito fondamentale è la riduzione degli incassi di aprile 2020 superiore ad un terzo (ammontare del fatturato e dei corrispettivi inferiore ai due terzi rispetto a quello di aprile 2019).

CONTRIBUTO

Il contributo non può essere inferiore a € 1.000,00 per le persone fisiche e a € 2.000,00 per le imprese.

La somma precisa dipende dal fatturato, il decreto stabilisce con precisione come si calcola.

Per alcune tipologie di soggetti, ad esempio coloro che hanno iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019, il contributo spetta indipendentemente dalla riduzione di fatturato.

Il contributo a fondo perduto non concorre alla formazione del reddito o della base imponibile, quindi è esentasse.

Per conoscere la somma a cui si ha diritto bisogna prima di tutto calcolare la differenza di fatturato aprile 2020/aprile 2019. A questa cifra si applica poi una percentuale, che varia nel seguente modo:

  • 20% per chi nel 2019 ha ricavi o compensi fino a 400mila euro;
  • 15% per imprese e partite IVA con incassi 2019 fra 400mila e 1 milione di euro;
  • 10% per chi ha fatturato l’anno scorso fra 1 e 5 milioni di euro.

PRESENTAZIONE DOMANDA

La domanda si presenterà all’Agenzia delle Entrate, anche tramite intermediario e le modalità saranno indicate da apposito provvedimento della stessa Agenzia

Dal momento in cui verrà avviata la procedura telematica, ci saranno 60 giorni di tempo per presentare richiesta.

L’istanza dovrà contenere anche l’autocertificazione di regolarità antimafia di tutti dei soggetti da sottoporre a verifica ai sensi dell’art. 85 del d.lgs. n. 159 del 2011, di non trovarsi nelle condizioni ostative di cui all’art. 67 del medesimo decreto legislativo.

La somma spettante, sarà versata direttamente sul conto corrente bancario o postale del beneficiario, basandosi sui dati presenti nella domanda.

Qualora il contributo sia in tutto o in parte non spettante, anche a seguito del mancato superamento della verifica antimafia, l’Agenzia delle entrate recupererà il contributo non spettante, irrogando le sanzioni in misura corrispondente a quelle previste dalla normativa vigente.

Luigi Bello
Cresciuto in un’area a forte vocazione agricola, inebriato dal profumo e dai colori della propria terra, nasce sin dall‘infanzia una spiccata passione per il settore agricolo/rurale che mi ha accompagnato nella vita e negli studi. Ho scelto quindi di impegnarmi nel dare impulso alle attività imprenditoriali che operano nel mondo agricolo e ad esso connesse. Attualmente quindi mi occupo di assistere le imprese in tutte le pratiche tecniche di natura agricola.
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